Premio Nazionale Frascati Poesia 2017

Sabato 2 dicembre, presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini in Frascati, si è svolta la cerimonia di premiazione della 57^ edizione del Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia con una sorprendente partecipazione di pubblico. Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio è stato Davide Rondoni con la raccolta di liriche "La natura del bastardo"Dalla motivazione della giuria: “Qui la voce della poesia sfida ogni limite, precipita nell’abisso dell’oltranza, come quando in un solo verso affronta Dio guardandolo dritto in volto, e, indicando le persone più care, leva un grido terribile, “ amali più di me se puoi”. Questo è il libro di un guastatore che commuove la terra del mondo come l’aratro solca la vigna. Al lettore la vendemmia”.
Conduttore Arnaldo Colasanti.

INTERNI ACHROME di Flaminia Cruciani

Arte Struktura -Opere di Gianfranco De Palos

“Pensai a un mondo senza memoria, senza tempo; considerai la possibilità d’un linguaggio di verbi impersonali o d’indeclinabili epiteti. Così andarono morendo i giorni e coi giorni gli anni, ma qualcosa simile alla felicità accadde una mattina. Piovve, con lentezza possente…” Jorge Luis Borges – “L’Aleph” Questa felicità, di cui ci parla Borges, come condizione archetipica, questa lentezza possente di un’estetica del silenzio in cui i nomi non sono ancora stati assegnati è evocata dai monocromi bianchi di Gianfranco De Palos. È questa contemplazione originaria di un principio senza limiti, dell’apeiron, realtà primordiale dell’indefinito e indeterminato, un pre-esistenziale “Infinito in potenza” in cui sono morti i giorni e gli anni. Questo pretemporale è il bianco di De Palos, il tempo in queste opere è risalito all’indietro e si è dimenticato di esistere, è una manifestazione arcana priva della necessità di una creazione. Kandinsky, nel suo discorso di assimilazione dei suoni ai colori, parla del bianco come assenza di suono; ne “Lo spirituale nell’arte” scrive: “il bianco…è un silenzio che non è morto, ma ricco di potenzialità. Il bianco ha il suono di un silenzio che improvvisamente riusciamo a comprendere. È la giovinezza del nulla, o meglio un nulla prima dell’origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell’era glaciale”. Queste pittosculture bianche sono espressione di una meta-pittura, elaborazioni radicali dell’artista che ha attraversato diverse sperimentazioni, in un processo iniziato dagli ossidi, forti e materici, che rimandavano alla terra, ai suoi residui pesanti, per poi arrivare ai monocromi bianchi che sposano il cielo fra il nulla e l’assoluto. Sembra che queste opere provengano dai millenni, che abbiano attraversato il processo della sedimentazione, dell’oblio, per giungere al bianco essenziale e spirituale della sintesi estrema. Come le opere d’arte antica conservate nella terra, che nei secoli silenziosamente e intimamente sedimentano i loro pigmenti, si denudano della loro possibilità cromatica, e quando sono riportate alla luce dalle mani degli archeologi sono bianche. Quello stesso bianco che infiammò la fantasia di Winckelmann e che lo portò a fondare il mito del bianco nell’antichità classica. I monocromi bianchi di De Palos hanno lasciato andare il superfluo, sono manifestazioni di essenzialità ancestrale, ridotti a un nucleo nudo, minimo,

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Catrame - di Gianfranco De Palos

Quella di Gianfranco De Palos è un’arte di sintesi. Sintesi di tradizioni e dominante compositiva ed una trasposizione anche contrappuntistica di materie e materiali in un bilanciamento fra pittura e scultura, fra bidimensionalità e bassorilievo ed opereoggetto. Materia, forma, colore, segno dialogano liberamente e con levità giostrandosi un primato visivo ad assetti variabili e dai contrasti elementari ma forti. In ciò sta anche la sintesi di tradizione dalla materialità dell’informale in cui il catrame ha una lunga permanenza “timbrica”, al rigore astrattogeometrico del rapporto colore-forma che buca la bidimensionalità del supporto per farsi fatto plastico, danza di segni e valori cromatico-tattili ed in seguito larghe campiture di colori piatti e forti e saturi, principalmente due a forte risonanza vitale il nero e il rosso, cui può aggiungersene un terzo, e via così a partizioni sempre più piccole, secondo ben precisi temperamenti cromatici e modularità. Vi è poi un’idea di centralità della visione con spinte centripete e centrifughe od un’idea di simmetria per diagonalità, e non solo a livello compositivo, ma anche nell’uso di figure mediatrici, figure geometriche stabili: cerchio, triangolo, rettangoli. Tutto ciò converge in un’idea di eccesso temperato con l’inserzione di elementi allotropi come maglie, reti, plastiche, legnetti, di lontana ascendenza “araldica”, eredità della tapisserie surrealista e dal merzebild dadaista. Il “senso musicale” della composizione che tutto sottomette - non solo per la sintassi, ma anche per misura e ritmo - dà un risultato di pulizia formale ed di consonanza e forse anche di sublimazione emotiva dove i rossi i neri intensi potrebbero indulgere altrove. In questa ars combinatoria e traspositiva è l’ideapercezione che fa da padrone lasciando in secondo ordine istanze ulteriori sia narrative sia simboliche, ed ogni richiamo a retro-mondi.

Amedeo Anelli

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Premio nazionale Frascati Poesia 2016

Tre i poeti finalisti per la 56esima edizione del Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia: Sonia Gentili con "Viaggio mentre morivo" (Nino Aragno), Annalisa Manstretta con "Gli ospiti delle stagioni" (ATì editore), Gino Scartaghiande con "Oggetto e circostanza" (Il Labirinto). Sonia Gentili (Stella, Salerno, 1970) insegna Letteratura Italiana (Sapienza Università di Roma) e collabora col quotidiano "Il Manifesto". Autrice di saggi, traduttrice, ha pubblicato le raccolte poetiche L'impero e la Gorgone (2007) e Parva naturalia (2012). Annalisa Manstretta (Stradella, Pavia, 1968) ha pubblicato le plaquettes: Viaggi (2000), In questo punto esatto della terra (2009); Lune autunnali (2009). Ha dato alle stampe le raccolte La dolce manodopera (2006) e Il sole visto di lato (2012). Gino Scartaghiande (Cava de' Tirreni, Salerno, 1951) è laureato in medicina. Vive e lavora tra Roma e Salerno. Ha pubblicato Sonetti d'amore per King Kong (1977) e Bambù (questioni di provincia), (1988). Sullo scorcio degli anni settanta è stato tra i collaboratori di "Prato pagano" e tra i fondatori di "Braci". Come di consuetudine, gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori del territorio incontreranno i poeti presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati e Sabato 3 dicembre p.v. verrà proclamato il vincitore dell'edizione 2016. Il Premio è organizzato dall'Associazione Frascati Poesia in collaborazione con il Comune di Frascati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comunità Montana "Monte S. Croce", Comune di Galluccio, Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati.

 

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Premio Nazionale Frascati Filosofia Elio Matassi 2016

Venerdì 20 Maggio p.v. alle ore 18,30 presso l'Auditorium delle Scuderie Aldobrandini di Frascati in Piazza Marconi 6, si è svolta la Cerimonia di Premiazione del Premio Nazionale Frascati Filosofia Elio Matassi. Novità di questa edizione, la partecipazione degli studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale M. Buonarroti e del Liceo Classico - Linguistico M. Tullio Cicerone di Frascati che si sono confrontati con il filosofo vincitore su argomenti tratti dal romanzo " Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint Exupéry.

Premio nazionale Frascati Poesia 2015

Roberto Deidierè il Vincitore della 55ma edizione del Premio Nazionale Frascati Poesia “Antonio Seccareccia” 2015 Sabato 28 novembre, presso l’Auditorium della libreria Mondadori di Frascati, si è svolta la premiazione per la 55ma edizione del Premio Nazionale di Poesia Frascati “Antonio Seccareccia” con una sorprendente partecipazione di pubblico. Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio è stato Roberto Deidier con la raccolta di liriche "Solstizio" (Mondadori).

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