Poesie

Il Martello - Valter Casagrande da " Nuvole sospese" Edizioni Progetto Cultura 2019

Sfumato,                                          
da posti lontani
alla vista,
arriva un rumore,
un suono,
familiare al ricordo,
che sincrono batte
sul legno.

Si accendono
immagini antiche,
pensieri lontani
e tutto rimane
immobile
attorno alla mente
che, persa all'indietro,
rivive il passato.

Ritorna il giovanile
ricordo
di umili tempi
e di paterni lavori,
di imprese titaniche
che tali apparivano
ad occhi infantili
colpiti
dalla meraviglia.

Si apre
un orizzonte infinito,
sul margine alto
delle chiome
degli alberi
inondati dal sole,
e anneghi
in un attimo
nelle cose già viste
o perdi te stesso
nelle sensazioni
già vissute.

Ma tutto ritorna
reale
e in un veloce
respiro
riprendi un cammino
che, mentre il sole
tramonta,
diventa più breve

 

Due pesi e due misure - Lidia Sella

Due pesi e due misure
I colpevoli, i mostri, i criminali, i terroristi sono sempre gli altri,
chi invece ha deportato gli schiavi,
sterminato gli indigeni,
saccheggiato le risorse dell'Africa,
raso al suolo intere città,
sganciato ordigni nucleari su avversari che avevano già chiesto la pace,
costruito muri per dividere nazioni,
cacciato i Palestinesi dalla propria terra,
condannato Istriani e Dalmati a un esilio perpetuo,
tracciato confini fasulli, sulla pelle dei popoli,
rinchiuso tre settimane un poeta in una gabbia da gorilla e dodici anni in un manicomio criminale,
lo ha fatto solo per il bene dell'umanità.
I colpevoli, i mostri, i criminali, i terroristi sono sempre gli altri,
chi invece interferisce negli affari di Stati terzi, rompe trattati di amicizia, scatena guerre planetarie,
bombarda gli ospedali, massacra i civili, tortura i prigionieri
e ha trasformato il Mediterraneo in una polveriera
agisce soltanto per il bene dell'umanità.
I colpevoli, i mostri, i criminali, i terroristi sono sempre gli altri,
chi invece esercita l'usura, commercia armi, spaccia droga,
diffonde menzogne e piazza titoli tossici,
chi specula sul cancro dell'immigrazione,
chi asseconda o incoraggia l'orrore della pedofilia,
la piaga delle adozioni internazionali,
la vergogna degli uteri in affitto,
la perversione del cambio di sesso,
chi strappa gli organi ai bambini del Terzo Mondo per alimentare l'industria dei trapianti
persegue esclusivamente il bene dell'umanità.
I colpevoli, i mostri, i criminali, i terroristi, sono sempre gli altri,
chi invece affama, vessa e asservisce le genti europee,
chi le ha scippate della sovranità politica, territoriale e monetaria, del diritto ad autodeterminarsi,
chi esalta i valori democratici e intanto promulga leggi liberticide,
chi vuole che il Vecchio Continente venga invaso, deturpato, stuprato, umiliato, omologato e
svenduto,
ha come unico scopo il bene dell'Umanità.
Però possiamo stare tranquilli.
Poteri forti, finanza internazionale, Massoneria, Chiesa e grandi aristocrazie hanno stretto
un'alleanza di ferro, perché uniti da un obiettivo comune:
tutti hanno a cuore il bene dell'umanità.
E, in primis, le sorti dell'Europa.
Audio: 

Venti Maggio - autrice Arianna Sonia Scollo

La vita cambia
non so perché
è il mistero di Dio
è il suo motivo
è il mio percorso
Sono piena d'oro
Sono piena di luce

M'irraggio e splendo di sole
La vita è viola
è Cuore
è Crocifisso
Tutto ciò che ci circonda
è pianeta
è terra
L'universo mi ama
questa è la mia potenza

Anna Soffio - autrice Annitta Di Mineo

In un pomeriggio di maggio piovoso
la madre ottuagenaria con occhi lacrimevoli
rivive volo mattutino della sua prima colomba
accompagnato dal canto degli uccellini
e da una folata di vento
verso un cielo senza orizzonte.

Alla figlia/sorella che ne porta il nom
mentre ascolta tremano carni
con la pietà giungono gocce di pianto

Annitta Di Mineo, sicula, vive e insegna a Gallarate (Varese). Poetessa, critico letterario, operatrice culturale, presidente e membro di giuria in concorsi di poesia e prosa. Sue poesie figurano in riviste e antologie. Dirige la Collana di poesia Elpis per l’Editore C.A.S.A di Gallarate. Ha pubblicato finora due raccolte di poesie: nel 2011 ha pubblicato Sento una Primavera, nel 2013 La memoria e i suoi volti.

Lezione di storia - Lidia Sella

Millenni fa,
nel XXI secolo,
l’Europa era ancora una colonia dell’Impero Americano,
una dittatura finanziaria travestita da democrazia,
politici-burattini nelle diverse filiali
e un potere centrale ipocrita e voracissimo,
guerre contrabbandate per missioni di pace,
indici economici a stabilire il valore della vita,
cittadini spiati a ogni passo e tassati più dei mugichi,
sudditi costretti ad accogliere l’invasore,
a cancellare gli antichi confini guadagnati con la gloria
e il sangue,
popoli spinti a ripudiare la nobile lingua degli avi
e l’orgoglio delle proprie radici.

Sette sataniche, raduni sado-maso
e templi della perversione di coppia.

L’industria dell’aborto e la piaga della sterilità,
ovuli congelati, uteri in affitto, fecondazione assistita:
archiviata la riproduzione naturale,
persino il desiderio diventò artificiale.

Lo psicanalista curava anche le turbe degli animali domestici.

Per salvare i malati,
si strappavano gli organi
a poveri e moribondi.

L’intervento per il cambio di sesso, a spese dello Stato.
I transgender assurti a paradigma di normalità.

Nelle famigliastre, i finti nonni si moltiplicavano.
Con le adozioni,
i cognomi persero il loro significato
originario.
Padri “etero” praticavano il trans-dressing
e madri separate mantenevano il nuovo compagno
con gli alimenti versati dall’ex marito.

Il gorgo dei consumi,
abiti firmati
a celare la voragine dell’anima
e lineamenti al silicone.

In questa società disgraziata,
i figli ammazzavano i genitori
e i genitori sgozzavano i figli,
una strana voluttà di morte
santificava gli amplessi omosessuali,
garanzia di unioni sterili,
gli ultimi bambini bianchi
scambiavano la realtà per uno schermo.

Una gioventù suicida e assassina,
consacrata alle amicizie virtuali
e al sesso mercenario,
piercing e tatuaggi
a ricalcare costumi tribali.
I selfie per convincersi di esistere
e per i cervelli migliori
un destino da emigranti.

Le droghe colpivano i centri della parola,
del movimento
o la roccaforte etica
ma i giornali ne parlavano poco,
complici i governi,
nessuno preoccupato di proteggere il futuro.

Le materie di studio più pericolose
- greco, latino, storia, geografia,
letteratura, arte, musica -
sparirono dai licei.
Per condurre una ricerca
si consultava l’oracolo
di Google,
scritto con la maiuscola,
come si conviene a un Dio.
Le fonti autorevoli
si prosciugarono.

Bandito il ragionamento logico,
censurati i libri invisi al regime
e perseguiti per legge i paladini del pensiero libero,
la cultura passò di moda.
Così i governanti si assicurarono un pubblico remissivo
e credulone.

Ufo, oroscopi, una babele di superstizioni,
tre religioni concorrenti,
fiorite tutte dallo stesso ramo,
e un clero pedofilo,
affamato di denaro e mondanità.
La televisione, trasformata in divinità domestica,
imponeva sacrifici quotidiani,
esigeva di essere adorata in silenzio.

In rete, la stupidità virale
e un labirinto di identità fasulle.

Anni di prigione
da scontare in automobile, nel traffico,
oppure dentro scatole di cemento,
incatenati alla scrivania.

Per sfuggire a tanta oppressione,
la psiche inventava inedite malattie mentali.
O affogava nell’alcool.
Nei Paesi opulenti
le ragazze si lasciavano morire di fame.

La menzogna, mascherata da verità, inquinava l’informazione
e il sapere.

I signori delle banche sbranavano i cuori dei popoli.

Calate le tenebre della bruttezza,
dalla poesia, un grido disperato.

Poi più nulla.

L’orrore paralizzò la creatività.
Il declino della civiltà aveva fagocitato qualunque istinto di rivolta.

Appiccato il fuoco a musei e chiese,
distrutta ogni immagine proibita dal Corano,
l’Islam passò a fil di spada gli infedeli,
stuprò le loro donne, vecchie comprese.
I ladri tuttavia non rubavano più:
per il terrore
di vedersi mozzare le mani.

Occhi di Luna - Maddalena Capalbi

Come una lupa affamata mi accuccio dietro la tua schiena
gli occhi di brace raccontano la bellezza del corpo che è
un dono da dilaniare

di notte
la luna saprà guardare senza voltarsi
dopotutto è lei che ha indicato la gola per un piacere mortale
ora vorresti contrabbandare il dente affilato
con gli occhi di luna
dillo che ti piacciono le streghe e i filtri:
allora prendimi in giro
resterò buona buona vicino alla finestra
è un bel posto per riconoscere il tuo passo,
primo fra tutti.


Maddalena Capalbi

22 Novembre 1963 - Alessandra Paganardi

Non esser nata in un giorno qualunque
io lo compresi già alle elementari:
il giornale con le lettere grandi
spegneva tutti gli anni le candele
sulla foto di un grande funerale
al di là dell'oceano. I primi tempi
non capivo, chiedevo come mai
così mesta per me fosse la festa.
Ma tutti i compleanni sono esequie
è lì che muore la nostra non vita -
da allora non potremo più restare
nel gran sogno di non essere ancora.
Caro mi fu quel nascere d'autunno
e a capire ogni anno sempre meglio
che la vita ha la sua gemella scura
servì spegnere la candelina zero
sulla tua gola esplosa, JFK.

Alessandra Paganardi

Piccolo Gitano - Annitta Di Mineo

Circondati da un'aura misteriosa
nel giorno del ritorno
lungo la riva del mare
tutti in festa per Sara la Nera
In un angolo di sogno
bagnato da speranza
rumba e flamenco trascinano
nell'incanto di un popolo
che mescola gioia e magia
in miscela di musica da bere
Nel vagabondare ognuno cela un piccolo gitano

Annitta Di Mineo

Strano Virus - Lidia Sella

Strano virus
il pensiero
modifica il destino di chi l’ha concepito
e di quanti ne subiscono il contagio,
genera mutazioni persino all’interno del proprio nucleo,
trasforma il tessuto della realtà
induce metamorfosi, rivelazioni o catastrofi.
A ogni contatto si moltiplica. Cambia aspetto. Si camuffa.
Grazie a strumenti di sua creazione
– dall’alfabeto alle sonde spaziali –
si diffonde con sempre maggior rapidità
e ora viaggia velocissimo
anche a ritroso nel tempo
fino all’ombelico del cosmo.
Inventore dei giochi che gli procurano emozione e piacere,
può diventare l’inconsapevole regista del proprio dolore.
Autolesionista oppure sadico, quando è malato.
Nella follia deraglia.
Impalpabile, così sottile, oscilla fra dubbio e fede,
un’onda che alterna esaltazione e cedimenti,
illuminazioni a misfatti.
Se abusa di alcol, droghe e autoanalisi
si sente un alieno nell’organismo che gli ha dato vita.
Il potere lo seduce, aspira all’eternità.
Trae alimento dalla conoscenza, da semi antichissimi, dai riverberi di se stesso.
Per potenziare la rete delle sinapsi
ha costruito una moltitudine di sosia artificiali,
un cervello di dimensioni planetarie.
Al microscopio mostra la struttura di un albero infinito
e ramificazioni simili alla geometria dei frattali.
Dalle sue fronde millenarie spuntano talvolta nuove radici.
Verso il cielo. O l’inferno.

Lidia Sella

Profilo bio-bibliografico di Lidia Sella : nata a Milano, laureata in scienze politiche, giornalista free-lance, ha collaborato con alcuni quotidiani (Il Giornale, L’Indipendente, Libero, etc.) e numerose riviste (Gente, Gioia, L’Europeo, Lo Specchio, Corriere Medico, Spazio Casa, Donna & Mamma, Viversani & Belli, Grand Hotel, etc.). E ha pubblicato quattro libri: “Amore come…”, Sonzogno, 1999 (50.000 copie); “La roulette dell’Amore”, Bur, 2000 (50.000 copie); “La figlia di ar – Appunti interiori”, La vita felice, 2011 (alla IV° edizione); “Eros, il dio lontano – Visioni sull’Amore in Occidente”, La Vita Felice, 2012 (alla III° edizione). L’indirizzo del suo sito è: www.lidiasella.it

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