Catrame - di Gianfranco De Palos

Quella di Gianfranco De Palos è un’arte di sintesi. Sintesi di tradizioni e dominante compositiva ed una trasposizione anche contrappuntistica di materie e materiali in un bilanciamento fra pittura e scultura, fra bidimensionalità e bassorilievo ed opereoggetto. Materia, forma, colore, segno dialogano liberamente e con levità giostrandosi un primato visivo ad assetti variabili e dai contrasti elementari ma forti. In ciò sta anche la sintesi di tradizione dalla materialità dell’informale in cui il catrame ha una lunga permanenza “timbrica”, al rigore astrattogeometrico del rapporto colore-forma che buca la bidimensionalità del supporto per farsi fatto plastico, danza di segni e valori cromatico-tattili ed in seguito larghe campiture di colori piatti e forti e saturi, principalmente due a forte risonanza vitale il nero e il rosso, cui può aggiungersene un terzo, e via così a partizioni sempre più piccole, secondo ben precisi temperamenti cromatici e modularità. Vi è poi un’idea di centralità della visione con spinte centripete e centrifughe od un’idea di simmetria per diagonalità, e non solo a livello compositivo, ma anche nell’uso di figure mediatrici, figure geometriche stabili: cerchio, triangolo, rettangoli. Tutto ciò converge in un’idea di eccesso temperato con l’inserzione di elementi allotropi come maglie, reti, plastiche, legnetti, di lontana ascendenza “araldica”, eredità della tapisserie surrealista e dal merzebild dadaista. Il “senso musicale” della composizione che tutto sottomette - non solo per la sintassi, ma anche per misura e ritmo - dà un risultato di pulizia formale ed di consonanza e forse anche di sublimazione emotiva dove i rossi i neri intensi potrebbero indulgere altrove. In questa ars combinatoria e traspositiva è l’ideapercezione che fa da padrone lasciando in secondo ordine istanze ulteriori sia narrative sia simboliche, ed ogni richiamo a retro-mondi.

Amedeo Anelli

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